E non solo, mi spingero' a sfatare un altro mito stasera: le prime impressioni contano piu' delle ultime perche' sono pure, oneste, prive di condizionamenti.
Tutto cio', l'ho dedotto oggi mentre preparavo un sandwich col burro di noccioline (non per me, Dio solo sa quanto lo odio).
Eh, allora, c'ho messo troppo burro e poi ho dovuto prendere il coltello e ripassarlo per toglierne un po'.
E cosi mi sono fermata un attimo a pensare a quando ero piccola e a scuola ci facevano portare la merenda delle 10:30.
Di solito questa consisteva di un panino, per i comuni mortali avvolto in carta stagnola, per i piu' fortunati acquistato al supermercato vicino casa.
Una volta la settimana circa, ogni bambino trovava la sorpresa del panino con la nutella nello zainetto. Era un po' un evento e ce n'era sempre piu' di uno, visto che in classe eravamo in 20.
La sfida pero', non consisteva nel fatto di avere un panino con la nutella, quello ce l'avevano tutti prima o poi. La sfida, invece, era QUANTA nutella ci fosse dentro.
C'erano tanti tipi di panini quanti tipi di genitori.
E io, senza conoscerli tutti, cercavo di indovinare che tipo di persone fossero le mamme di questi bambini. Il tutto lo decretavo arbitrariamente, in funzione della quantita' di nutella sperperata o appena strusciata sulle fette di pane casereccio.
La mamma di Sara, era la pietra dello scandalo. Sono convinta che dopo 20 anni stia ancora usando lo stesso barattolo di vetro per i suoi nipotini magari. Con quella media di nutella usata per panino, ce ne avra' fatti un migliaio.
A guardarlo quel pane era piu' un bianco sporco, appena macchiato, quasi come se ci fosse cascato sopra un po' di caffe' giusto per dargli una colorata. La crema di nocciola e cacao, era praticamente inesistente perche' assorbita del tutto tra i buchi del pane e la crosta. Sara mangiava pane con il sogno della nutella, non pane e nutella. Ma per lei faceva lo stesso, perche' non conosceva di meglio.
A me pero' faceva un po' pena a volte e un po' di invidia altre.
Il mio panino colmo di cioccolato che usciva dai lati e che dovevo leccare per non farlo straripare non mi lasciava niente a desiderare, non avrei mai goduto nel mangiarlo.
C'erano percio', le mamme come quella di Sara, anche se spero che cosi esosa di cioccolata lo fosse solo lei sulla faccia della terra, e poi c'erano quelle come la mia che dovevi prima leccarne tutto l'extra e poi potevi mangiare e ti venivano 10 carie a panino. E poi c'erano le mamme-via di mezzo. Quelle che guardavi il panino e pensavi "dunque vediamo un po'... famiglia alquanto equilibrata, di mezzi modesti ma benestante, mantengono l'ordine e la disciplina con i figli ma senza esagerare, direi sulla 40ina." E tutte le volte, ma dico proprio tutte, ci azzeccavo. E poi era facile perche' si vedeva anche dai figli, miei compagni di classe. Quelli che avevano piu' nutella nel pane, di solito, erano quelli un po' piu' viziati, magari un po' capricciosi, coi vestiti di marca, spesso quelli che si sentivano male improvvisamente e arrivava il papa' a prenderli con lo sguardo preoccupato.
Chissa poi perche', in 5 anni di elementari e 3 di medie, Sara non si e' mai sentita male.
E cosi, mi chiedo, se ho messo tutto quel burro di noccioline nel panino del mio bambino... cosa significhera'? :-)
Alla prossima, baci a tutti e grazie per la lettura.
Sonia